lunedì 12 novembre 2012

JOCELYN KELLEY: La notte del cavaliere


TITOLO: La notte del cavaliere
AUTRICE: Jocelyn Kelley
TITOLO ORIGINALE: One Knight Stands
USCITA ITALIANA: I Romanzi 797, gennaio 2008
IL MEDIOEVO NON E' MAI STATO COSI' EMOZIONANTE” Mary Jo Putney
Elspeth Braybrooke, educata nell'abbazia di St Jude a un raffinato uso del bastone da combattimento, ha una missione: affrontare i pericoli del Galles per impedire che si avveri una oscura profezia di Merlino. Tra una minaccia e un duello, incontra Tarran ap Llyr, principe in cerca di vendetta dopo la morte dell'amata moglie. Elspeth e Tarran si troveranno a combattere gli stessi nemici, scoprendo di essere avvinti da un unico amore.
Ed ecco che si riconferma il giudizio di autrice assolutamente noiosa dal quale aveva deviato solo nel primo libro della serie, L'orgoglio di un cavaliere, con mia grande sopresa. Il mio giudizio su questo libro è totalmente negativo.
Elspeth Braybrooke è una delle fanciulle cresciute nell'abbazia di St Jude voluta dalla regina Eleonora d'Aquitania per formare quasi un corpo armato a sua disposizione. Elspeth è la figlia di artisti girovaghi, morti quando lei era bambina. Nel precedente libro i protagonisti l'avevano trovata sola e condotta nel monastero dov'è stata allenata all'uso dei bastoni da combattimento. Ora è una delle guerriere più esperte, la regina le affida l'incarico di rimuovere una delle più pericolose minacce per la sicurezza del regno... una pietra! Un'antica leggenda sostiene che se il re la dovesse calpestare, troverebbe la morte. Elspeth si mette in cammino e, durante il viaggio, incontra Tarran ap Llyr, figlio di un bastardo dell'antico re, anche lui in cammino per trovare l'assassino della moglie. I due continuano insieme tra avventure varie e scoppi di passione.
Di questo libro non mi sono piaciuti:
  • Già mi davano particolarmente fastidio i nomi difficilissimi in cui proliferavano le w e le y che dovrebbero essere il tocco celtico. Sono arrivata alla fine del libro e ancora non riuscivo a identificare i personaggi di cui si parlava perchè mi intortavo in questo magma di nomi stranissimi.
  • L'impresa a cui Elspeth viene chiamata è, secondo me assurda: la profezia dice che il re morirà se calpesta una pietra (che ha uno di quei nomi strani!). Per questo lei si mette a vagare, senza sapere dove si trovi e che aspetto abbia questa pietra. Al primo posto in cui arriva le danno una vaga indicazione e lei inizia a percorrere un fiume esaminando tutte le pietre particolari in cui si imbatte. Alla fine, miracolosamente, intuisce di averla trovata e arriva il lato buffissimo dell'impresa: lei e i suoi compagni se la devono caricare su un carro, all'insaputa di tutti, e trasferirla in un luogo poco accessibile. La compagni di guerrieri diventa una compagnia di buffoni e l'impresa assume un aspetto tra il picaresco e il fantozziano.
  • La storia in sé è, sempre secondo me, totalmente priva di senso: non è né una grande storia d'amore, né una grande storia d'avventura.
  • Infine, ma assolutamente fondamentale, è di una noia più unica che rara per cui avevo la tendenza ad addomesticarmi dopo averne lette poche pagine.
L'unico aspetto che si può salvare:
  • solo a tratti. Quando riemergeva la storia d'amore tra i due protagonisti la vicenda guadagnava un po' di interesse. È, o meglio doveva essere, la storia di un amore contrastato dal senso del dovere: di lei che si sente ancora troppo legata all'abbazia e che non può pensare di rinunciarvi, oltre a sentire inadeguata come compagna di un principe; di lui che non vuole tradire il ricordo della moglie defunta che, al contrario, deve assolutamente vendicarsi uccidendo il suo assassino.
In ultima analisi, se vi siete persi questo libro, non è stato un gran danno.

SERIE SIGNORE DELL’ABBAZIA DI ST JUDE
  • L’orgoglio di un cavaliere
  • La notte del cavaliere
  • A Moonlight Knight
  • My Lady Knight


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